Evento 50° anniversario FISM. Roma, 18/19 maggio 2024.

La Fism il 18 maggio 2024 ha compiuto 50 anni e prende il largo. Redaelli: “Vogliamo essere seminatori di speranza”

«Sentiamoci orgogliosi di rappresentare tutti insieme le realtà educative che compongono la nostra grande famiglia, quella famiglia delle realtà educative che ogni giorno si spendono per garantire un servizio pubblico di qualità. Prendiamo davvero il largo. E vogliamo dire a tutti che siamo pazzi. Sì, siamo pazzi di Speranza. Crediamo nei bambini e nell’educazione. Vogliamo rompere il sentimento di sfiducia generale che attanaglia la società. Festeggiamo oggi cinquant’anni della nostra Federazione per rilanciare il senso e il significato del valore insostituibile dell’educazione dei bambini, caratterizzato dal desiderio di sostenere tutte le scuole dell’infanzia cattoliche e di ispirazione cristiana a noi federati. Abbiamo deciso che questo momento celebrativo fosse la piattaforma di lancio per una ripartenza colma di impegno, di sentimenti di gioia e di speranza, convinti che ogni cambiamento ha bisogno di motivazione e di un cammino educativo. Ma non c’è futuro senza il passato... FISM ha da sempre posto le sue radici in un terreno perennemente molto fertile che è il Vangelo». Sono alcune delle parole pronunciate da Giampiero Redaelli presidente nazionale della Federazione Italiana Scuole Materne, aprendo il 18 maggio 2024 a Roma il Convegno nazione che celebra il 50° anniversario della fondazione. 

Fism riunisce una rete di circa 9mila realtà educative – asili nido, sezioni primavera, scuole dell’infanzia – diffuse in modo capillare su tutto il territorio nazionale, frequentate da circa mezzo milione di bambini e in cui lavorano decine di migliaia di persone e altrettanti volontari. Cinquant’anni sono un tempo di bilancio che però racchiude una storia che ha radici più profonde, affondate nel periodo pre 1968, anno dell’istituzione delle scuole d’infanzia statali: fino ad allora come ha ricordato il presidente nazionale  gli "asili" (così si chiamavano allora) cattolici o di ispirazione cristiana hanno rappresentato l’unico servizio “pubblico” disponibile su tutto il territorio nazionale.